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Offro un servizio specializzato e centrato su di te per affrontare e superare i disturbi alimentari (DCA). Il mio approccio è focalizzato sul fornire un sostegno personalizzato per aiutarti a ritrovare il benessere.
Per disturbi alimentati ci si riferisce a delle modalità di alimentarsi che compromettono lo stato di salute fisica o il funzionamento psicosociale di una persona. Esistono diverse tipologie:
l’Anoressia Nervosa: questo disturbo si fonda sulla paura (spesso ingiustificata e esasperata) di ingrassare. L'incidenza è maggiormente femminile, ma colpisce anche il genere maschile. Proviamo a pensare su quanti stereotipi sulla "magrezza uguale bellezza" inciampiamo ogni giorno: pubblicità, la moda, i preconcetti culturali, ci dicono che i nostri corpi dovrebbero esser tutti estremamente filiformi, quasi scheletrici o comunque senza un filo di grasso visibile. L'etimologia di anoressia significa "mancanza di appetito" (dal greco: il prefisso privativo ἀ- precede il lemma ὄρεξις, appetito), quando in realtà queste persone HANNO appetito, ma lottano ogni minuto della loro giornata per evitare di cedere a questo stimolo. Spesso, oltre a dei digiuni forzati, c'è anche una pratica eccessiva di attività fisica, sempre per "cancellare" le calorie. I sintomi fisici dell'anoressia sono diversi: l’insorgenza dell’amenorrea (mancanza di ciclo mestruale), perdita estrema di peso, eccessiva attività fisica. A livello psicologico spesso si riscontra una diminuzione delle relazioni sociali (la socialità comporta spesso convivialità).
“A differenza che in altre malattie mentali (…) nell’anoressia il cibo in sé permane come cosa amabile, desiderabile, interessante, importante, continuamente presente allo spirito. Esso non è mai ‘veleno in sé’(…). E’ l’atto del cibarsi che è diventato pericoloso e angoscioso, l’atto del nutrirsi. Nessuna azione, neppure un delitto, assume per l’anoressica un significato di auto-degradazione e sconfitta quanto il satollarsi. Questo è divenuto sinonimo di degradazione e caduta.”
Selvini Palazzoli (1963)
La Bulimia: la descrizione della bulimia nasce molto più tardi rispetto all’anoressia, precisamente nel 1980 con la prima edizione del DSM 3. Come l'anoressia, nasce con l'obiettivo di controllare il proprio peso e magrezza, ma senza trattenersi dal mangiare: la restrizione alimentare è puntalmente interrotta da abbuffate estreme e spesso molto veloci. L’abbuffata è seguita da forte disagio psicologico, senso di colpa e spesso dalle condotte di eliminazione (tipicamente il vomito, ma anche l’uso lassativi o diuretici, iperattività fisica, ecc.).
il Disturbo da Alimentazione incontrollata o Binge Eating Disorder: si trattadi eccessi alimentari ai quali non seguono condotte di eliminazione come nella bulimia; proprio per questo motivo si tratta spesso di persone in sovrappeso o obese.
la Night Eating Syndrome: è un disturbo alimentare caratterizzato da:
un pattern pressoché giornaliero di assunzione di cibo che incrementa significativamente la sera e la notte
episodi in cui il paziente mangia dopo essersi svegliato durante la notte o si sveglia per mangiare.
Affinché si possa parlare di un vero disturbo psichico, questi comportamenti devono essere accompagnati da disagio psicologico e da serie limitazioni nella vita del paziente.
la Pica e il Disturbo da Ruminazione: disturbi alimentari molto meno frequenti e per lo più associati a deficit mentale o altre gravi patologie (ad es. schizofrenia):
la Pica è caratterizzata dall’ingestione di materie non commestibili (terra, inchiostro, ecc);
il Disturbo da ruminazione che consiste in una prolungata masticazione, a volte seguita da rigurgito del bolo già ingerito, che viene nuovamente masticato in bocca.
L'obesità, nonostante sia ritenuta da molti un disturbo alimentare, non risulta attualmente nel Manuale Diagnostico dei Disturbi Mentali (DSM 5). Diagnosticata in persone con alto accumulo di grasso corporeo (indice di massa corporea (Body Index Mass) uguale o superiore a 30). Questa patologia incide sulla qualità e durata della vita perché ha conseguenze importanti sulle condizioni di salute. E' plausibile che, nelle nostre società dove magrezza e prestanza fisica sono valorizzati e considerati indicatori di successo e status, l'obesità implichi delle conseguenze psicologiche.
Oggi la comunità scientifica tende a proporre per i disturbi del comportamento alimentare, come per gran parte degli altri, modelli multifattoriali di tipo bio-psico-sociale. Come per la maggior parte dei disturbi mentali, non è possibile individuare una causa unica ma un insieme di fattori che possono associarsi e interagire in misura e in modo diverso tra loro nel singolo caso, per favorire l’insorgenza e il mantenimento di un disturbo alimentare.
Mangiare è un elemento fondamentale della nostra vita, ma quando diventa fonte di sofferenza o preoccupazione, è cruciale cercare supporto specializzato. I disturbi alimentari non riguardano solo l'alimentazione, ma anche il nostro rapporto con noi stessi, il nostro corpo e le nostre emozioni.
Le linee guida britanniche NICE ( National for Health and Care Excellence), molto seguite anche in Italia, raccomandano la psicoterapia familiare come trattamento preferenziale per le anoressie e bulimie infantili, adolescenziali e giovanili e il coinvolgimento della famiglia anche in in età adulta. Quali le metodologie più consigliate?
percorsi psicoterapeutici con il coinvolgimento della famiglia per gli adolescenti e con i giovani adulti
percorsi di terapia individuale con anoressiche e bulimiche adulte croniche.
Con anni di esperienza nel campo della psicologia e della psicoterapia, sono qui per accompagnarti in questo delicato viaggio. Utilizzando metodi avanzati e un approccio empatico, lavoro al tuo fianco per esplorare, comprendere e affrontare le radici dei tuoi disturbi alimentari.
I disturbi alimentari sono spesso il riflesso di profondi disagi emotivi. Siano essi anoressia, bulimia, binge eating o altre problematiche relative al cibo, dietro ci possono essere sentimenti di insoddisfazione e il bisogno di controllo o di gestire stress e traumi.
Valutazione Iniziale: Un'analisi approfondita delle tue abitudini alimentari, del tuo rapporto con il cibo e della tua storia personale.
Approccio Personalizzato: Ogni persona è unica, e quindi strutturo la terapia su misura per te.
Non lasciare che i disturbi alimentari definiscano chi sei. Con il mio aiuto, potrai ritrovare un rapporto sereno con il cibo e, soprattutto, con te stesso.
Fonte: https://www.eist.it/anoressia-tutto-quello-che-devi-sapere/